Inchiesta Mediatrade Il pm: Berlusconi a processo per frode
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More charges against Silvio Berlusconi and his son. |
[da NCCblog.com] Una
frode all’Erario da dieci milioni di euro sulla compravendita di
diritti televisivi e cinematografici nel biennio 2004-2005 per 220
milioni. E’ questa l’accusa che, nell’ambito dell’inchiesta Mediatrade,
ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per evasione fiscale e
violazione delle norme tributarie dell’ex premier Silvio Berlusconi, del
figlio Piersilvio (vicepresidente di Mediaset e numero uno di Rti) e di
altri dieci tra intermediari e dirigenti del gruppo coinvolti nel ramo
romano dell’indagine avviata dalla Procura di Milano che, nell’estate di
due anni fa, ha trasferito per competenza gli atti nella Capitale. Ma
sulla decisione del gip e sull’eventuale processo incombe la
prescrizione: per gli episodi relativi al 2004 scatterà ad aprile
prossimo, per quelli dell’anno successivo nello stesso mese del 2013.
Ieri mattina, intervenendo alla Telefonata di Belpietro su Canale 5
sulla requisitoria dei pm al dibattimento Mills, il leader del Pdl ha
sferrato un attacco durissimo alle toghe: ha parlato di «persecuzione
giudiziaria, di una operazione di diffamazione senza limiti che ha fatto
del Tribunale di Milano un tribunale speciale che vuole far fuori
Berlusconi dalla politica e distruggerlo come persona». Nel
provvedimento firmato dal procuratore reggente di Roma, Giancarlo
Capaldo, dall’aggiunto Pierfilippo Laviani e dal pm Barbara Sargenti
sono stati ricostruiti i passaggi del meccanismo che per l’altro filone
di Milano ha portato —a ottobre scorso — al proscioglimento di Silvio
Berlusconi (la Procura ha presentato ricorso in Cassazione) e che aveva
già provocato il rinvio a giudizio di altri 11 indagati, tra cui il
figlio Piersilvio.
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Nel caso dell’inchiesta conclusa ieri con la richiesta di disporre il processo, le contestazioni sono relative all’attività di Rti (controllata da Mediaset), la cui sede legale è nella Capitale. Secondo l’accusa, per evadere le imposte sui redditi sono stati sovrafatturati i diritti di trasmissione – acquistati da Mediatrade, Rti e Fininvest da major statunitensi come la Paramount — di film e fiction utilizzando società di comodo: per i pubblici ministeri, parte delle somme — attraverso la triangolazione con aziende di comodo in paesi dell’Estremo Oriente — venivano poi fatte rientrare in Italia. E si procedeva a registrare nei bilanci valori in perdita: questo, secondo la Procura, consentiva di ottenere detrazioni fiscali e di accumulare fondi neri. Spetta al gup Pierluigi Balestrieri decidere se rinviare o meno a giudizio Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio. Al vaglio del giudice anche le posizioni del produttore statunitense Frank Agrama, del consigliere di amministrazione di Mediaset e ad di Fininvest, Pasquale Cannatelli, dell’ex ad di Rti Andrea Goretti, di Gabriella Ballabio (responsabile direzione acquisti Rti), degli exmanager di Rti Daniele Lorenzano e Giorgio Del Negro, di Roberto Pace (ex consigliere Mediatrade), Guido Barbieri (dg dell’area diritti e fiction di Rti) e degli affaristi cinesi Paddy Chan e Catherine Hsu Chun.
Nel caso dell’inchiesta conclusa ieri con la richiesta di disporre il processo, le contestazioni sono relative all’attività di Rti (controllata da Mediaset), la cui sede legale è nella Capitale. Secondo l’accusa, per evadere le imposte sui redditi sono stati sovrafatturati i diritti di trasmissione – acquistati da Mediatrade, Rti e Fininvest da major statunitensi come la Paramount — di film e fiction utilizzando società di comodo: per i pubblici ministeri, parte delle somme — attraverso la triangolazione con aziende di comodo in paesi dell’Estremo Oriente — venivano poi fatte rientrare in Italia. E si procedeva a registrare nei bilanci valori in perdita: questo, secondo la Procura, consentiva di ottenere detrazioni fiscali e di accumulare fondi neri. Spetta al gup Pierluigi Balestrieri decidere se rinviare o meno a giudizio Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio. Al vaglio del giudice anche le posizioni del produttore statunitense Frank Agrama, del consigliere di amministrazione di Mediaset e ad di Fininvest, Pasquale Cannatelli, dell’ex ad di Rti Andrea Goretti, di Gabriella Ballabio (responsabile direzione acquisti Rti), degli exmanager di Rti Daniele Lorenzano e Giorgio Del Negro, di Roberto Pace (ex consigliere Mediatrade), Guido Barbieri (dg dell’area diritti e fiction di Rti) e degli affaristi cinesi Paddy Chan e Catherine Hsu Chun.
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