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mercoledì 30 novembre 2011

Manovra fino a 20 miliardi per pareggio nel 2013. Casta in subbuglio (come i sindacati).

Manovra da 20 miliardi per pareggio nel 2013 -Guarda le MAGLIETTE e i POSTER di Basfardo-
New rules for contribution system.

Prima di Natale la manovra si ingrossa... così si passa da un intervento di circa 13'miliardi di € si passa infatti a circa 20 (contando pure la delega fiscale)*. Ma Monti cerca di dare il buon esempio con la variazione contributiva per tutti i 'nuovi' e la pensione più tardi. 
Ma per l'Italia l'Ocse prevede una ulteriore recessione nel 2012 con una caduta del Pil dello 0,5%.
E la gente innanzitutto sente sempre più obbligato il taglio ai costi della politica: i Presidenti di Camera e Senato vorrebbero di far partire per i vitalizi il metodo contributivo dall'1 gennaio prossimo.
 -Guarda le MAGLIETTE e i POSTER di Basfardo- Dal primo gennaio 2012, infatti, entrerà in vigore il sistema contributivo anche per chi è attualmente in carica. E soprattutto scatterà la nuova norma tagliola: niente assegno per chi ha meno di 60 anni, se si ha più di un mandato alle spalle; mentre chi ha accumulato un solo mandato dovrà attendere addirittura fino ai 65. (...) Le regole saranno valide solo per l'ultimo anno di legislatura, quando non avranno ancora raggiunto quei 4 anni, sei mesi e un giorno che col vecchio sistema avrebbero garantito la "pensione". Ma l'aula dovrebbe approvare le dimissioni dando via libera alla "fuga di massa". Per me sarà più una liberazione di  massa!!  

LE VARIAZIONI: blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 (vale 5-6 miliardi ma già i pensionati della Cgil dicono 'no') e l'aumento di due punti delle aliquote per i lavoratori autonomi (ora al 20-21% molto inferiore rispetto al 33% dei dipendenti) per fare cassa. Poi aumento dell'età per le pensioni di anzianità anche oltre i 40 anni, un anticipo delle misure previste per portare l'età delle donne a 65 anni (ora prevista al 2026 che invece sarebbe al regime nel 2020). Ma dall'Europa chiedono la modifica dell'articolo 18. Sui famosi 4 miliardi di delega fiscale si sta ANCORA ragionando. Ici sulla prima casa, patrimoniale (Silvio Berlusconi continua a dire no perché si deprimerebbero i prezzi delle abitazioni di oltre il 10%), aumento dell'Iva (non la vogliono i rappresentanti del commercio). Ma anche liberalizzazioni (ordini), privatizzazioni (5 mld l'anno) accompagnati da misure di equità e crescita (ad esempio più lavoro e meglio retribuito per giovani e donne). Cgil, Cisl e Uil attaccano duramente il possibile blocco dell'adeguamento all'inflazione e l'innalzamento dei contributi per l'anzianità: "Misure inaccettabili che sono l'esatto contrario dell'equità". Camusso: "È l'ora che governo chiami le parti sociali".

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