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sabato 21 gennaio 2012

Sicilia, continua la protesta dei 'forconi': i manifestanti chiedono la proroga dei blocchi

Benzinai a secco, negozi svuotati. Poche auto in circolazione, grandi strade semivuote. Chiuso porto Palermo -Guarda le MAGLIETTE e i POSTER di Basfardo-

250'000€ to stop strikes in Sicily.
Sicilia in ginocchio al quinto giorno di sciopero del movimento Forza d'urto che raccoglie autotrasportatori, agricoltori, artigiani, pescatori che bloccano la consegna di carburanti, alimenti freschi e conservati, acqua minerale. Distributori di benzina chiusi, scaffali di supermarket semi vuoti, nei mercati manca il pesce e la verdura. Le auto in circolazione sono pochissime. Anche le ambulanze sono ferme. I tassisti invece non si muovono per lo sciopero della categoria. Il mercato ittico palermitano e' stato occupato. L'unico benzinaio che oggi ha aperto e' stato assaltato da centinaia di persone con bottiglie in mano, calmate dalle forze dell'ordine, manganelli in mano, che gestivano anche la lunghissima coda di bus e auto in attesa. Centosessanta camion sono fermi agli imbarcaderi di Villa San Giovanni in Calabria in attesa della fine dello sciopero. 
L'associazione autotrasportatori siciliani a mezzanotte termina la protesta ufficialmente ma gli altri componenti del movimento, a cominciare dai forconi, hanno annunciato che loro continueranno a oltranza.
Giuseppe Richichi, presidente Aias reagisce cosi' alle notizie del recupero veloce delle accise per gli autotrasportatori e del via al tetto di 250 mila euro per le compensazioni dei crediti d' imposta, misure previste in favore del settore nel decreto sulle infrastrutture: ''Tutto qui? Niente su abbattimento del costo traghetto o pedaggi autostradali? Capisco. Va bene, ne prendiamo atto''.

Approvate le liberalizzazioni del piano cresci-Italia. Monti: 'Colpiti i poteri forti'

Approvato il decreto, il capo del governo: 'Basta con le tasse occulte' -Guarda le MAGLIETTE e i POSTER di Basfardo-
The new measures for italian
growing up (deregulation) against
Berlusconi's (Mediaset's) interests
Dopo otto lunghe ore chiuso in Cdm, il governo di Mario Monti vara il decreto per la concorrenza e le liberalizzazioni. E secondo qualcuno anche con un leggero ''annacquamento'' del testo. Il primo ministro si dice soddisfatto e cita stime di Ocse e Bankitalia per sottolineare che concorrenza e flessibilita' simile a quella degli altri Paesi europei porterebbero ''un aumento del 10%'' del Pil. Monti parla di "riforme strutturali per la crescita", necessarie per superare i tre grandi vincoli che finora hanno frenato la crescita del Paese: insufficiente concorrenza, inadeguatezza infrastrutturale, complessita' nelle procedure.
Evidenzia i vantaggi che ne trarranno i giovani, ma ricorda anche che a giovarne saranno tutti i cittadini che saranno liberati da ''tasse occulte'' e agevolati da una ''moderazione del costo della vita''. Ringrazia i ''colleghi'' ministri ed in particolare Antonio Catricala' ("ogni governo dovrebbe avere almeno una ex autorita' della concorrenza" nei suoi ranghi), ma soprattutto i partiti che oltre ad appoggiare il governo sono stati ''utili'' per capire le ''preoccupazioni'' delle diverse parti sociali (ma per sapere le parti sociali cosa pensano bisogna interpellare i sindacati o, anche meglio, la GENTE). 
Silvio Berlusconi parla di ''cura senza frutti'' e prevede di essere ''richiamato'' presto al governo.
A riguardo il primo ministro dice: ''Ci parlo abbastanza spesso e mi dà segnali incoraggianti e anche consiglio''. 

Le modifiche inserite nel milleproroghe in commissione sul contributo degli autonomi, approvate nonostante il parere contrario del ministro Elsa Fornero, pur non impattando sulla sostanza della riforma delle pensioni, preoccupano Monti perché di temi scottanti ce ne sono tanti. La sospensione del cosiddetto beauty contest sulle frequenze non e' piaciuta a Mediaset che ha annunciato possibili ricorsi. Pier Luigi Bersani parla di provvedimento lodevole, ma chiede che 2 o 3 cose siano rafforzate.