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giovedì 12 gennaio 2012

Cosentino: 'Contro me solo forzature, non ho parentele mafiose'

Oggi l'aula di Montecitorio decide sull'arresto di Cosentino, il quale dice: 'Berlusconi mi ha detto di stare tranquillo'.  -Guarda le MAGLIETTE e i POSTER di Basfardo-
Parliament decides whether to detain
the deputy of the PDL Cosentino
Il deputato Pdl Nicola Cosentino: "Contro di me è stata fatta una forzatura enorme". "Sono accusato solo da una parte che non mi ha nemmeno voluto interrogare per molto tempo. Vorrei essere giudicato almeno in primo grado prima di andare in carcere". "Io sono nominato parlamentare dal '96. E mi si contesta il voto di scambio. Sarei stato votato cioe' da ambienti criminali. Ma se dal '96 sono parlamentare e non mi confronto piu' con il sistema della preferenza, quale interesse avrei avuto io? (...) Ma io tutte queste cose vorrei spiegarle e farle valere nell'ambito di un tribunale che potrà decidere".
"Sono tutte fantasie costruite da certa stampa. In un comune piccolo ci sono parentele tra tutti. Ma io non ho alcuna parentela diretta con nessuno. Sono sempre stato all'opposizione e non ho mai potuto favorire interessi criminali".
"Ho incontrato Berlusconi e mi ha detto di stare sereno (n.d.r. ghe pensi mi!). Io gli ho detto che sono sereno e tranquillo. Non ho mai fatto male e paura non ho (n.d.r. SIAMO TUTTI INNOCENTI QUI!)".
"Vorrei far notare che uno dei pm che mi ha indagato oggi fa politica attiva perché è assessore alla Giunta di De Magistris".
"Non so se interverrò in Aula perché voglio valutare all'esito di quello che sarà il dibattito".
"Sono sereno e tranquillo. Confido molto sul fatto che i deputati si siano letti, tutti, le carte dei magistrati". FIDATI!

Antonio Di Pietro: "Non so se Cosentino sia colpevole o innocente, ma penso sia ora di dire basta con questa idea che chi sia parlamentare abbia l'immunità.[ANSA.it]

 -Guarda le MAGLIETTE e i POSTER di Basfardo-
Le parole di Umberto Bossi, che in tarda serata ha annunciato di aver lasciato ai suoi deputati libertà di coscienza domani (oggi, ndr) sul voto per la richiesta di arresto di Nicola Cosentino, lascia ancora qualche speranza a Silvio Berlusconi. Il Cavaliere per tutto il giorno ha pressato l'ex alleato affinché cambiasse idea. L'ex premier ha trascorso tutto il giorno a palazzo Grazioli, perennemente al telefono con i suoi fedelissimi che lo aggiornavano sulle trattative in corso per evitare che l'Aula confermasse quanto deciso dalla Giunta per le Autorizzazioni. Un pressing costante, accompagnato da tutto lo stato maggiore del partito. Berlusconi nel corso della giornata ha sentito più volte lo stesso Cosentino che in serata ha raggiunto l'ex premier a palazzo Grazioli. Nel mirino del Cavaliere c'é innanzitutto Umberto Bossi. L'ex capo del governo avrebbe cercato più volte il Senatur e, stando a qualche boatos, tra i due ci sarebbe stato anche un incontro, il secondo dopo quello di lunedì a Milano. "Ora - avrebbe detto Berlusconi - spero che tutti votino secondo coscienza e non per mero calcolo elettorale". In più l'ex capo del governo avrebbe ribadito ai suoi interlocutori di essere convinto della compattezza del Pdl: "Nelle carte non c'é nulla - è il ragionamento - non si può andare avanti con questo metodo". 

Antonio Di Pietro: "Bossi o non ha letto le carte o le ha lette a rovescio. (...) Vada a leggersi le carte - esorta il leader dell'Idv - anzi ci vadano tutti su camera.it. Questa idea che in uno Stato di diritto ci sia un parlamentare accusato di avere rapporti con la criminalità organizzata e un Parlamento che impedisce ai giudici di procedere, a me pare sia da Stato della giungla, da Stato assoluto: una cosa vergognosa e umiliante per il Parlamento". "Non so se Cosentino sia colpevole o innocente, ma penso sia ora di dire basta con questa idea che chi sia parlamentare abbia l'immunità, non spetta al Parlamento decidere se gli indizi di colpevolezza ci siano o meno". "E se domani ci sarà un voto di scambio perché qualcuno riuscirà a comprare il consenso di un altro nonostante le indicazioni ufficiali dei partiti - incalza Di Pietro - e domani non ci sarà l'autorizzazione a procedere, vuol dire che in questo Parlamento si è stabilito il principio di complicità politica, etica e morale: una ragione in più per andare al più presto a votare".

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